"Caratteristica delle rovine è l'ambivalenza: sono sentinelle al confine del tempo, il quale ci sfugge a causa della sua fluidità e rapidità: da un lato stanno di fronte al tempo che le ha investite e modellate, riducendole a muro crollato, fantasmi di un edificio un tempo integro; dall'altro lato, proprio questa resistenza caparbia al trascorrere inesorabile del tempo, testimoniata dalla presenza fisica della costruzione, conferisce alle rovine senso della durata rendendole un'ancora per la memoria."
La forza delle rovine
di Marcello Barbanera e Alessandra Capodiferro
dal catalogo della mostra Rovine


"La storia futura non produrrà più rovine, non ne ha il tempo."
Rovine e macerie
il senso del tempo
di Marc Auge'


"La rovina diventa un'ancora culturale, nel tentativo di opporsi all'accelerazione del tempo e della fine imminente"
Metamorfosi delle rovine e identità culturale
di Marcello Barbanera
dal libro Relitti riletti


"I pensieri che le rovine suscitano in me sono grandi. Tutto va in rovina, tutto perisce, tutto passa.
Non rimane che il mondo. Solo il tempo dura"
Ruines et paysage
di Denis Diderot


"L'idea del rudere ha trovato così declinazioni diverse nella storia e nel mondo, attraversando quasi ogni epoca come metafora del trascorrere del tempo. Nel passato essa si è incarnata innanzitutto nella rovina classica, portatrice di messaggi di magnificenza e desolazione, poi nel lacerto medioevale immerso in un paesaggio tenebroso e fantastico, in seguito si è associata al monito di disastri, per lo più di natura bellica, infine al relitto industriale; per secoli la presenza del rudere ha veicolato sensazioni e concetti, stimoli artistici e conoscenza storica, modi e ideologie"
Architettura, rovina, restauro
di Donatella Fiorani
dal libro Relitti riletti


"...al di là dell'accusa di decadenza che si rivolge a volte a coloro che pongono cura e attenzione alle rovine, la conservazione dei ruderi rappresenta un atto di fede nel futuro, perseguito vivendo coscientemente in un presente temporale "che tiene in gioco simultaneamente memoria e progetto";la rovina, in questo senso, è promessa di vita."
Architettura, rovina, restauro
di Donatella Fiorani
dal libro Relitti riletti


"Nel 900 si può addirittura parlare di una “estetica del frammento”, come testimoniano le riflessioni di André Malraux sulla Vittoria di Samotracia, entrata nel museo del Louvre intorno al 1860 senza integrazioni: “La vittoria di Samotracia non è un’invenzione umana. Noi potremmo immaginarla intatta e supporla meravigliosa: ma cambierebbe la sua natura […], la mancanza della testa le dona un movimento che non ha relazioni con altre sculture antiche”,e tutto in lei concorre a confermare la sua atemporalità. Essa è il “Capolavoro del Destino” (1957)."
Capolavori del Destino
La fortuna del torso e i frammenti dell’antico
di Orietta Rossi
dal catalogo della mostra Rovine